#1. Definendolo
Ebulliometro
Sostantivo
maschile singolare coniato nel XIX secolo di cui Treccani suggerisce essere uno strumento
utilizzato nel settore chimico per misurare il peso molecolare M di una
sostanza in base alla variazione del punto di ebollizione di una sua soluzione (ebulliometria);
si tratta sostanzialmente di un dispositivo termometrico, quindi sinonimo di ebullioscopio.
Sinonimia anche suggerita dall'etimologia dei due termini, in quanto presentano
la stessa radice ebullio- derivata dal verbo latino “ebullire” e cioè «bollire»,
e “scopio” cioè studio, e “metro” cioè misura. Garzanti aggiunge una funzione più specifica suggerendo che lo
strumento faccia parte della famiglia degli ebulloscopi e che l’ebulliometro venga
particolarmente usato per misurare il grado alcolico (la quantità di etanolo,
espressa in ml, effettivamente contenuta in 100 ml di vino) del vino in base
alla sua temperatura di ebollizione; definizione condivisa da DeAgostini.
L’apparecchio più comune e anche la sua forma definitiva, dopo vari tentativi di modifiche, è “il Malligand”, così chiamato dal nome di Pierre Marie Edouard Malligand intorno al 1870, per questo motivo il nome del parigino è diventato epiteto dello strumento stesso. I suoi natali invece risalgono al 1833 quando venne brevettato dal dottore Tabarié di Montpellier.
L’ebulloscopio trova infatti patria in Francia, a Parigi, dov’è chiamato ébulloscope o ébulliomètre, e tradotto poi nell’inglese e tedesco ebulliometer, nello spagnolo ebullòmetro, nell’olandese ebullioscoop.
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