L'ebulliometro di Malligand è uno strumento costruito attorno a concetti chiave quali la chimica, l'enologica, l'ebulliometria e altro ancora. L'analisi di questo strumento è partita dall'etimologia del suo nome e quindi dalla sua definizione , ma non poteva mancare un' immagine di riferimento che ne illustrasse l'aspetto. Per questo step la foto, com'è indicato, è stata presa dal sito internet del Museo di Arti e Mestieri "P. Lazzarini". Per una maggiore comprensione della sua forma intera è stato indispensabile indicarne i componenti singolarmente, è stato realizzato quindi un glossario in cui ogni parte è spiegata in poche righe e una spiegazione della sua modalità d'uso . Ogni componente nel suo piccolo è indispensabile nella riuscita dello strumento in sé. La disciplina scientifica a cui lo strumento appartiene abbiamo appurato essere la chimica di cui abbiamo esplorato un frammento di storia per arrivare all'incontro con g
Procedura d'uso dell'ebulliometro premessa: l'ebulliometro è un apparecchio che serve a determinare la quantità alcoolica dei vini e di tutti i liquidi alcoolici. Esso si basa sul diverso punto di ebollizione ad una data pressione atmosferica, punto di ebollizione che diminuisce con l’aumento della ricchezza alcoolica dei vini. a) Versare dell’acqua nel serbatoio conico sino all’anello interno inferiore, in modo che avvitando il braccio col termometro, il bulbo di questi non arrivi a toccare l’acqua. Per regolare l’altezza del liquido nel serbatoio servirsi della pipetta. b) Accendere sotto il caminetto la lampada piena di spirito e con lo stoppino in buono stato c) Quando dalla parte alta del refrigerante esce il vapore e la colonna del mercurio si arresta, facendo scorrere il regolo graduato, portare lo zero della scala in corrispondenza all’estremità della colonna di mercurio. d) Questo zero della scala indicherà il punto di ebollizione dell’acqua alla pressione atm
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