#4. Scientificamente


Lo strumento appartiene alla disciplina della Chimica: scienza che studia le proprietà, la composizione, l'identificazione, la preparazione e il modo di reagire delle sostanze sia naturali sia artificiali del regno inorganico e di quello organico. (Il vino è infatti una soluzione acquosa contenente circa 8-15% di alcol etilico, alcuni sali inorganici e varie sostanze organiche fra cui altri alcoli, polifenoli, zuccheri, acidi etc in quantità variabile.)

La nascita della materia si fa risalire alla seconda metà del 18esimo secolo, quando si svilupparono le basi sperimentali e teoriche che la caratterizzano come scienza autonoma. 

L'ebulliometro può facilmente rientrare nella sottocategoria chiamata Chimica analitica: il settore probabilmente di più antica tradizione tra le scienze chimiche. si tratta della scienza atta a determinare la composizione dei corpi in termini di elementi o composti chimici in essi contenuti. Ogni progresso in campo analitico si può far risalire all'invenzione di un nuovo strumento di misura. 

Il procedimento dell'analisi della gradazione alcolica è lento, e già nell'800 erano stati proposti apparecchi basati sulla misura della gradazione alcolica attraverso la temperatura di ebollizione del vino. Il primo apparecchio per la misura della gradazione alcolica attraverso la temperatura di ebollizione del vino è stato brevettato nel 1833 da un certo dott. Tabarié di Montpellier. Nel 1842 l’abate Brossard-Vidal, professore a Tolone, brevettò un altro “ebulliometro” che subì varie modifiche e perfezionamenti; uno di questi fu brevettato nel 1848 dalla sorella dell’abate, signorina Marie Euphrésine Elisabeth Brossard-Vidal.  Edouard Malligand, commerciante di vini di Parigi, che collaborò con la signorina Vidal per altri perfezionamenti dell’ebulliometro che furono brevettati insieme nel 1872, 1874 (brevetto inglese n. 1885), 1875, 1880.


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